
...il sole apparve a mezzogiorno e il cielo era meravigliosamente azzurro. Quando gli astanti alzarono lo sguardo in direzione della cima della montagna, scorsero due bellissime donne vestite di bianco danzare assieme. Entrambe fluttuavano leggere a più di un piede al di sopra della vetta. Le videro tutti gli abitanti del paese. Non era affatto strano che durante le belle giornate sul monte Fuji avvenissero tali illusioni ottiche, producendo sovente chimere di varia specie. Spesso una leggera brezza che soffia sui declivi ai piedi del monte può trasformarsi in una vera e propria tempesta sulla cima, trasportando un velo di neve nel cielo azzurro. Probabilmente era stata questa bruma nevosa ad apparire davanti agli occhi degli abitanti del paese nelle sembianze di due donne meravigliose. Il monte Fuji era freddo e sicuro di sé, e attraverso la sua presuntuosa freddezza e il nitido biancore permetteva tutte le possibili fantasie. La frigidità è una vertigine, proprio come il delirio caratterizza lo stadio estremo della ragione. Il Fuji rappresentava il misterioso grado estremo della perfezione, e la sua bellezza tendeva verso un vago lirismo. Era infinito e finito al tempo stesso. Era del tutto possibile che due bellissime donne vestite di bianco avessero danzato sulla sua sommità...


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