Premesse

La comunicazione profonda tra due persone è una rarità di valore inestimabile. La sola cosa che ci permette di sottrarci a quella trappola che è la solitudine esistenziale da cui tutti proveniamo e cui tutti siamo destinati. Si nasce soli e soli si muore, ma nel nostro cammino su questa terra è possibile incontrare qualcuno in grado di inabissarsi nei nostri meandri più profondi ed oscuri, portandovi luce, calore, conforto. Qualcuno che a quell'abisso riesce a parlare e a dare ascolto. Una condizione tanto rara quanto labile, appunto. Non bisognerebbe mai dimenticare quanto certi incontri siano preziosi, e quanta attenzione e cura e sacrificio e sofferenza meritino. Perchè oltre quel meraviglioso e sottilissimo filo, c'è un silenzio senza confini.

YUKIO MISHIMA - L'età verde






... anche se desidera qualcosa, un uomo deve saper attendere.

Se non lo fa dovrà necessariamente soffrire...

4 commenti:

  1. Quelle donne avevano portato nella loro vita lo smarrimento dei primi amori e tutto ciò che significa amore: desiderio, gelosia, e un disperato senso di solitudine.
    Gabriel

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  2. Consideriamo l’amore un vetro che separa due persone in stanze adiacenti:
    può essere trasparente: uno vede l’altro reciprocamente.
    può essere specchio, ci si riflette solamente, ma colui che sta dall’altra parte non vede.
    può essere vetro da un lato e specchio dall’altro, dove uno vedo l’altro ma dove l’altro non vedo l’uno.

    Diciamo che, l’ Amore è un vetro rotto, dove in mezzo, ci passano le mani…

    Grazie Gabriel, del passaggio e del messaggio.

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  3. Caro Peter,
    è un po che ti seguo silenzioso nei vortici del mondo, in questo luogo terribile d'incontro tra microcosmi postati e linkati....

    L'amore... come incontro/nonincontro come vista mediata, interrotta da setti, fratumata... si certo... non c'è dubbio
    anche se a me la situazione amorosa, mi ha qualche volta portato immagini di luoghi immersi in vapori, una nebbia forse, ma benigna...
    Senti la presenza della plasticità fisica del corpo dell'altro del suo essere, anche quando la vista è negata.
    Senti che è li, ma non dove esattamente.
    Poi ad un tratto, senti la luce che tenue e diffusa si concentra in un punto, e si fa massa, e senti il calore.
    Talvota, se cerchi di guardarlo troppo, puo' sparire alla vista, come quei dettagli delle comete che si apprezzano solo con la visione distolta, con la coda dell'occhio.
    Ma nulla nell'amore è statico, tutto si muove e cambia, e quello che hai visto, un momento dopo è nella nebbia di nuovo.
    Non serve correre, dimenarsi, non lo troveresti mai.
    Ma se riesci a sentirlo,
    a lasciarti toccare dal suo suo campo gravitazionale,
    la tua anima non potrà che scivolare lentamente di nuovo da lei.
    "come potrei trannere in me l'anima mia che la tua non sfiori" dice un nostro comune amico nelle Elegie

    E vedrai nuovamente la via, e forse anche la verità.

    Take Care Peter ;)
    Gabriel

    P.S. Belle le foto, ma dove le trovi ?

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  4. Caro Gabriel, grazie dell’illuminazione stellare… anche quella fa parte delle mie contemplazioni, ma apprezzo le Tue parole, perché affini alle mie percezioni ma ancor più pennellate con stile naif… questo guardare con la coda dell’occhio, di sfuggita o intenzionale che sia, lascia sempre i contorni irregolari, come le cose che non potremmo avere, e così, le facciamo per un attimo nostre attraverso le scie lasciate.
    A dire il vero, sono anni che raccolgo foto, diciamo di un erotismo vellutato, ma non per quello che può essere letto o visto attraverso un lettura pseudo erotica, bensì come bellezza allo stato puro, dove per bellezza il corpo non è fine a se stesso, bensì corpo come poesia, corpo come canzone.
    Avevo postato da qualche parte parole di spiegazione alle persone di Natura Femminile, che quelle immagini non volevano creare in loro quel senso di maschilismo e offesa al loro pudore, ma l’effetto che volevo e vorrei creare, è evocare nelle immagini le parole, che il testo a lato di esse, sia una frase, sia una poesia, ne evidenzino la realtà, le fattezze, i movimenti… percepirne la presenza, così come la musica ,che talune volte ne affianco, sia il suono che uscirebbe dalle loro labbra.
    La maggior parte di esse vengono da siti di fotografi dell’est, la fascia che va dall’ucraina fino sul al mar baltico…ora ti scrivo da un altro pc, dove non ho i collegamenti, ma se la cosa ti può interessare prossimamente, te li linkerò…
    Comunque, ogni post, non è casuale, è tutto un percorso, un lungo sentiero che si snoda dal primo che lasciai, in parte prelevato e messo nei ricordi, e ognuno di essi, è un gradino di una scala, che, giorno dopo giorno, si arricchisce di un nuovo elemento…ogni tanto ci faccio un piccolo pianerottolo, per dare ad essa la dovuta pendenza…oggi Tu ne hai creato uno, e a modo mio, lo ritengo un gradino d’invito.
    Grazie del commento e delle belle parole…ciao Peter

    p.s.: you too !

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